DOMANDE e RISPOSTE sulle nostre Padelle
1. Con i prodotti antiaderenti è possibile cucinare senza olio o grassi alimentari?
Sì, le pentole antiaderenti permettono di cucinare senza oli e senza grassi. Sia la American Heart Association che la National Stroke Association suggeriscono, infatti, l’uso di pentolame antiaderente per ridurre l’incidenza di patologie cardiovascolari.
2. Di cosa è fatto l’antiaderente e quanto è sicuro?
I rivestimenti antiaderenti Ballarini tradizionali (nero, chiaro e stone look) contengono PTFE, (politetra-fluoroetilene).
Questo polimero è ad oggi la sostanza in grado di impartire all’utensile da cottura le migliori prestazioni di antiaderenza.
Il PTFE "politetrafluoroetilene” è un fluoropolimero costituito da molecole che contengono carbonio e fluoro. Il rivestimento antiaderente non viene attaccato da composti acidi e dalle basi alcaline ed è molto stabile quando viene riscaldato. Le autorità sanitarie di Stati Uniti, Canada, Francia, Europa e altri paesi hanno approvato l’uso del rivestimento antiaderente PTFE per l’utilizzo in utensili destinati a venire in contatto con gli alimenti. E’ una sostanza
inerte che non reagisce chimicamente con cibo, acqua, o detergenti. Se è ingerito, è totalmente innocuo per il corpo. Le autorità sanitarie competenti in Europa, Stati Uniti, Cina (FDA, EFSA ecc.) e altri paesi hanno approvato l'uso del PTFE in utensili di cottura destinati ad entrare in contatto con sostanze alimentari. Diffuso è inoltre il suo utilizzo in campo medico. Il polimero che costituisce l’antiaderente è infatti così sicuro che viene usato anche in chirurgia per rivestire gli
stimolatori cardiaci ed anche in chirurgia toracica.
3. L’uso di pentole con rivestimento graffiato è pericoloso per la salute?
L’uso di pentolame graffiato non comporta alcun rischio per la salute del consumatore ma al limite andrebbe sostituito semplicemente perché esso cessa di assolvere alla sua specifica funzione di essere antiaderente.
4. Cosa succede se si ingeriscono accidentalmente particelle di rivestimento antiaderente?
Qualora si ingeriscano accidentalmente particelle di rivestimento antiaderente non si corre alcun pericolo. Tali particelle
sono innocue, inerti e non tossiche. Se ingerite, vengono eliminate direttamente dall’organismo senza essere assorbite.
La stessa FDA ha dichiarato che l’ingestione di particelle di rivestimento antiaderente non provoca danni per la salute.
5. Cosa accade se una pentola con rivestimento antiaderente viene surriscaldata?
Alle alte temperature, la qualità del rivestimento può iniziare a deteriorarsi: le pentole possono scolorirsi o perdere le
proprie proprietà antiaderenti. Ciò può avvenire a partire dai 260° C (*). A temperature estremamente elevate, il rivestimento comincerà a degradarsi generando fumo. Raggiunti i 204° C, anche grassi, burro o olio da cucina cominceranno a bruciare producendo fumo. I rivestimenti antiaderenti non cominceranno a degradarsi
significativamente fino a che non avranno raggiunto temperature superiori ai 316° C, ovvero più di 93° C sopra il punto di fumo di oli, grassi o burro. È pertanto improbabile che le pentole antiaderenti raggiungano le temperature di degradazione senza bruciare i cibi che contengono rendendoli immangiabili. Pentole e padelle in alluminio antiaderente
Le domande più frequenti
(*) Questa temperatura è di gran lunga superiore a quella necessaria per bollire, friggere, cuocere in forno.
Ad esempio: l’acqua bolle a 100° C, le normali temperature usate per rosolare la carne vanno dai 200 ai 240° C. In forno, le temperature più elevate utilizzate per cuocere il pollame o le verdure si aggirano intorno ai 230° C. Dolci e biscotti vanno cotti solitamente a temperature comprese fra i 160 e i 200° C. E’ importante sapere che la temperatura massima di cottura consigliata per conservare i valori nutritivi degli alimenti in assenza di liquidi, come ad esempio la grigliatura, è di 250° C.
6. Come evitare di surriscaldare le pentole antiaderenti?
È meglio riscaldare le padelle antiaderenti a media o bassa temperatura. Si possono raggiungere temperature anche
superiori (sopra i 316° C) in pochi minuti, se una padella asciutta o vuota viene lasciata sulla fonte di calore. Pentole e padelle antiaderenti non vanno quindi mai lasciate sul fuoco vuote e/o senza sorveglianza. Nel caso di utensili dotati di dispositivo di segnalazione termica “Thermopoint” è possibile preriscaldare la padella vuota fino al momento in cui il dispositivo vira da verde a rosso. A quel punto la padella ha raggiunto la temperatura ideale di cottura, si possono
aggiungere i cibi e abbassare la fiamma risparmiando energia.
7. Le esalazioni sprigionate dalle pentole antiaderenti surriscaldate sono dannose?
Qualunque materiale surriscaldato produce fumi e così anche i rivestimenti. Tutte le esalazioni possono essere potenzialmente irritanti o dannose. Burro, grassi e olio cominceranno indicativamente a fumare a 204° C, producendo esalazioni che possono irritare gli occhi il naso e la gola e forse anche causare problemi respiratori. Per il loro particolare sistema respiratorio, gli uccelli sono particolarmente sensibili ai fumi in generale e consigliamo di tenerli lontani dalla cucina. I rivestimenti antiaderenti non cominceranno a deteriorarsi nell’aspetto o nelle proprietà fino a che la pentola non raggiungerà i 260° C. Il rivestimento non mostrerà segni di degradazione significativa fino a che la temperatura non avrà superato i 316° C. Solo a tali temperature estremamente elevate (316° C e superiori) i rivestimenti antiaderenti potrebbero generare esalazioni irritanti. Qualora ciò dovesse verificarsi consigliamo di rimuovere l’utensile dalla fonte di calore e di ventilare l’area.
8. Si possono pulire le macchie che appaiono sulla superficie antiaderente dopo il surriscaldamento?
E’ possibile pulire le macchie con una spugna di nylon non abrasiva. Per macchie ostinate può essere utile bollire a fuoco lento 1 cucchiaio di candeggina in 1/4 di litro di acqua per 15/20 minuti, pulire, sciacquare ed asciugare la padella; quindi ungerla leggermente. Sconsigliamo l’uso di prodotti abrasivi o spugne metalliche. L’insorgenza di macchie non pregiudica la funzionalità del rivestimento antiaderente.
9. A cosa si riferiscono le notizie diffuse dai media in merito al bando dell’antiaderente?
Tali notizie allarmanti e totalmente fuorvianti nascono in realtà da una richiesta dell’l’EPA (Agenzia per la Protezione Ambientale Americana) di adesione volontaria ad un programma di graduale riduzione fino alla totale eliminazione entro il 2015 delle emissioni ambientali di un composto biopersistente chiamato PFOA. Tale richiesta, datata 2006, è stata rivolta dall’EPA a otto aziende multinazionali che nei loro cicli di produzione di fluoropolimeri impiegavano il PFOA.
Tale composto è stato confuso con il PTFE, conosciuto dai più con il nome di Teflon, nome depositato dalla Dupont che scoprì le eccezionali doti di questo polimero alla fine degli anni ‘30. Tale fluoropolimero viene impiegato per conferire ai rivestimenti degli utensili da cucina le proprietà di antiaderenza. Il rivestimento delle padelle, una volta applicato non contiene tracce rilevabili di PFOA.
10. Cosa è il PFOA?
Recentemente c'è stata molta attenzione da parte dei media sulla relazione tra PFOA (acido perfluorootanico) e antiaderente. I rivestimenti antiaderenti Ballarini NON contengono PFOA. Il PFOA è un componente che veniva usato in passato come additivo delle dispersioni acquose di politetra-fluoroetilene (PTFE), in quantità dell’ordine di qualche parte per milione (p.p.m). Da tempo il PFOA non viene utilizzato nei cicli di produzione delle materie prime utilizzate per fabbricare i rivestimenti antiaderenti. Tale composto non è presente nelle padelle antiaderenti ed è ormai stato eliminato
dalle aziende produttrici di fluoropolimeri a partire dal 2010 anticipando di 5 anni l’obiettivo della totale eliminazione dai
cicli produttivi.
11. Si può riapplicare il rivestimento ad una pentola antiaderente graffiata?
No, il rivestimento antiaderente deve essere applicato durante il processo iniziale di fabbricazione.
12. Perché una padella si deforma?
Una padella si deforma generalmente a causa di uno shock termico (ad esempio una padella vuota che si surriscalda, una padella bollente che entra in contatto con acqua fredda o che è posta sopra una superficie fredda, ecc.). Anche urti o cadute subiti durante il trasporto o a causa di uno stivaggio non appropriato possono portare alla deformazione degli utensili.
13. Che differenza esiste tra i rivestimenti ceramici e i normali antiaderenti?
I rivestimenti ceramici sono rivestimenti ibridi a matrice prevalentemente inorganica con una parte organica. I normali
rivestimenti antiaderenti sono rivestimenti a base di fluoropolimeri (polimeri a base di carbonio e fluoro) e quindi organici. Da un punto di vista prestazionale un buon rivestimento antiaderente tradizionale (sia esso nero, chiaro o stone-look) garantisce una durata dell’antiaderenza notevolmente superiore rispetto a quella di un rivestimento ceramico. Le proprietà antiaderenti di un rivestimento ceramico diminuiscono notevolmente con l’impiego della
lavastoviglie.
14. E’ vero che i rivestimenti ceramici sono eco-sostenibili?
No. Un rivestimento ceramico non si differenzia da un rivestimento antiaderente standard per una maggiore eco sostenibilità o per un minore impatto ambientale.
15. I rivestimenti ceramici sono più sicuri dei rivestimenti tradizionali?
No. I rivestimenti tradizionali sono sicuri per un normale uso domestico, non verranno assolutamente banditi e sono
approvati per il contatto alimentare da tutte le autorità sanitarie competenti.
16. Cosa devo fare in occasione del primo utilizzo?
Prima del primo utilizzo, è importante lavare completamente la padella ed asciugarla. Quindi riscaldarla, toglierla dal calore e spalmarvi all’interno un cucchiaio da tavola di olio da distribuire sull'intera superficie con l’aiuto un tovagliolo di carta. Dopo il lavaggio suggeriamo di ripetere tale procedimento. Questa operazione viene comunemente definita con il termine “condizionare" la padella.
17. Come si pulisce una padella (o pentola) antiaderente?
Un lavaggio a mano con acqua saponata è sufficiente. La padella deve essere lavata dopo ogni utilizzo, per togliere lo strato di grasso che si accumula sulla superficie. Se il lavaggio non è accurato, lo strato di grasso potrebbe non andarsene completamente ed, al successivo utilizzo, cuocendosi, il grasso potrebbe generare delle macchie. Le padelle anti-aderenti non vanno MAI LAVATE CON DETERSIVI O SPUGNE ABRASIVI. Una spugna di nylon è l'ideale sia per la parte interna che per la parte esterna della padella.
18. Le pentole (o padelle) possono essere messe in lavastoviglie?
Le pentole e le padelle possono essere lavate in lavastoviglie anche se sarebbe preferibile il lavaggio a mano. Non possono essere lavate in lavastoviglie le pentole in alluminio crudo, ossia non rivestito. Se utilizzate la lavastoviglie tenete presente che questa non è una forma delicata di lavaggio. I detersivi forti nel lungo periodo potrebbero rovinare la superficie esterna e le parti in alluminio non rivestite. Ricordate che per cucinare potreste aver bisogno di ungere la vostra padella dopo frequenti lavaggi in lavastoviglie.
19. Il rivestimento antiaderente è soggetto ad usura?
E' molto raro che il rivestimento si consumi col normale uso domestico. Un utilizzo appropriato ed accurato garantisce elevate prestazioni per molto tempo. Nella maggior parte dei casi, i rivestimenti vengono rovinati da surriscaldamenti, graffi o puliture con materiale abrasivo. Il surriscaldamento, in particolare, può seccare la superficie delle padelle e renderle facilmente scheggiabili. Questo tipo di danno non è coperto da garanzia. Se tendete a cuocere a temperature elevate o occasionalmente surriscaldate la vostra padella, vi raccomandiamo dunque di ungerla più spesso.
20. Posso usare utensili metallici su pentole e padelle rivestite?
Prima di usare utensili metallici sulla tua pentola o padella consulta le istruzioni per l'uso. Alcune linee non subiscono danni particolari se si utilizzano utensili metallici arrotondati (ad eccezione di coltelli e fruste). Tuttavia, in generale, gli utensili in legno o plastica sono più delicati e quindi preferibili per non danneggiare padelle e pentole.
Non bisogna mai tagliare il cibo all’interno della padella.
21. Che tipo di utensili dovrei usare con le pentole anti-aderenti?
Come detto sopra le spatole in nylon, plastica o legno sono preferibili. In generale, evitate gli utensili affilati, dato che graffieranno la superficie antiaderente annullando la garanzia.
22. Cosa devo fare se l’utensile non funziona su piastra a induzione?
Uno dei motivi più frequenti di mal funzionamento è dovuto al posizionamento dell’utensile su piastre di diametro troppo grande rispetto al diametro del fondo dello strumento di cottura. Il consiglio più pratico è quello di provare il funzionamento dell’utensile su diametri progressivamente più piccoli. Per approfondire ulteriormente le proprie conoscenze è possibile verificare su questo sito, in corrispondenza dell’articolo di proprio interesse, il diametro più grande dell’induttore utilizzabile (max induction zone).
23. Che cosa copre la garanzia?
Il prodotto è garantito per quanto concerne i difetti riconducibili a vizi di fabbricazione. La garanzia non vale per un utilizzo non conforme dell’articolo, per danni dovuti all’inosservanza delle istruzioni per l’uso o se il prodotto subisce colpi o cadute. Non costituisce ragione di reclamo l’insorgenza di macchie, opacizzazioni, imbrunimenti, graffi del rivestimento interno o esterno. La presenza di graffi non compromette l’utilizzo dell’articolo in particolare sotto l’aspetto
della sicurezza d’uso. La garanzia vale a partire dalla data di acquisto provata attraverso lo scontrino da allegare.
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